Monteverro amore per il vino e per l’arte
Monteverro – L’azienda
“Le etichette d’artista non sono solo un modo per distinguersi sul mercato, ma anche un’occasione per raccontare una storia, un’esperienza, un’emozione” – Monteverro.
Queste parole non stupiscono dette dal team di lavoro della tenuta Monteverro, cantina celebre non solo per la qualità dei suoi vini, ma anche per l’impegno messo nell’arte, nella musica e nella cultura.
Monteverro, nasce grazie alla visionarietà di Georg Weber che insieme a Julia dà vita a questo progetto di produrre vini di eccellenza.
Localizzata nel cuore della Maremma, più precisamente ai piedi del borgo di Capalbio, una zona ancora selvaggia, caratterizzata da pendii di terreno sassoso di argilla rossa, si estende per circa 60 ettari a poca distanza dal mare, una posizione che permette di godere della brezza costante tutto l’anno.
Il terreno particolare ricco di minerali, la temperatura ideale e il fatto di aver rispettato la biodiversità del luogo lasciando libera la natura e coltivando con vigne solo 35 dei 60 ettari rigorosamente in regime biologico, permette di ottenere vini pieni di personalità e dal gusto inconfondibile.
La cantina è all’avanguardia anche dal punto di vista tecnologico, ma parte del merito va sicuramente anche all’enologo, Matthieu Taunay.
Monteverro e l’Arte
Ma torniamo all’amore per l’arte. Monteverro collabora già da tempo con ‘Arte&Vino‘, kermesse curata da Maria Concetta Monaci e organizzata dall’associazione culturale Il Frantoio, che valorizza le collaborazioni tra Cantine e artisti, trovando una perfetta armonia di visioni tra l’identità enoica della cantina e le suggestive realizzazioni.
Quest’anno c’è stata un’evoluzione naturale, affidando a Davide Dormino, la creazione delle etichette del Verruzzo e Vermentino annata 2021 e 2022, i due vini giovani della cantina, che rappresentano al meglio la filosofia della stessa, espressione verace e sincera di quella Toscana del sud che è la Maremma autentica, e che da oggi sfoggiano così una rinnovata veste grafica.
Dormino è un’artista viterbese, docente al Rufa, entrato in contatto con l’azienda toscana in occasione della sua permanenza nella tenuta durante ‘Arte&Vino’ nel maggio 2021.
Per le nuove etichette l’artista si è ispirato ad un’opera originale, una scultura in bronzo, che si rifà al Colosso di Rodi, di cui Dormino ritrae solo la parte inferiore, le due gambe che formano un triangolo che rappresenta la terra e, al tempo stesso, la divinità.
Le gambe tese compensano la mancanza di verticalità dovuta alla perdita del busto. Nella sua incompletezza assume una maestosità tutta nuova, le gambe metaforicamente si ergono come due colonne che simboleggiano l’Arte stessa, impegnate in una prova di forza nei confronti del mondo. E da qui il grido: “Apollo Resisti!”.
“Come il Colosso originale, diventa così una porta d’accesso verso tutto ciò che l’orizzonte dietro di essa porta con sé”, spiega Dormino.
Vermentino
Il Vermentino IGT Toscana viene vendemmiato da metà agosto in poi e imbottigliato a gennaio, dopo una fermentazione abbastanza breve, così da lasciarlo con le sue fecce per 3-4 mesi. In questo modo si ottiene un prodotto con la giusta sapidità e fragranza oltre a caratteristiche uniche.
Al naso si riscontrano profumi agrumati, quali limone, lime, pompelmo, ma anche pesca bianca e pera, con accenni di fiori bianchi, senza sconfinare in aromi esotici. Al palato risulta fresco e rotondo, con alla base una freschezza naturale, una piacevole sapidità che dà una sorta di lunghezza in più. Il colore è oro grigio brillante.
È un vino, sicuramente piacevole da gustare per un aperitivo in riva al mare o in un momento di relax, grazie alla sua naturale acidità che non rende necessario servirlo ghiacciato, ma vista la sua struttura è perfetto anche da abbinare a piatti complessi.
L’etichetta scelta per il Vermentino, un bianco quindi dall’anima mediterranea, croccante, fine e armonioso, con aromi fruttati e freschi e un colore dorato, è la riproduzione dell’opera scelta dall’artista, disegnata con un tratto leggero, che rimandi all’oro del vino stesso.
Verruzzo
Il nome di questo vino significa ‘piccolo cinghiale’, quanto mai in tema vista la zona, ed è uno dei vini che meglio rispecchia l’identità dell’azienda, perché comprende molte delle varietà presenti.
Nato nel 2012 insieme al Vermentino, Il blend di questo vino vede un 25% rispettivamente di Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon, un 40% di Merlot e un 10% di Syrah.
Una vinificazione abbastanza semplice che conserva freschezza aromatica e tannino molto sottile. Sottoposto a macerazione di 10-15 giorni, l’invecchiamento avviene in vasche di legno alternate ad acciaio cercando l’equilibrio perfetto. Anche in questo caso l’imbottigliamento avviene a gennaio.
Al naso vengono esaltate note di frutta rossa, tra cui spicca il cassis (ribes nero), che vira verso l’eucalipto e il mentolato, il che garantisce freschezza, con tocchi di pepe rosa, foglia di tabacco e fragola schiacciata. Al palato si riconosce una certa complessità e l’importanza della struttura, ma il finale risulta di grande bevibilità, tanto che un sorso ne richiama un altro. Il colore è rubino intenso con riflessi cremisi sull’unghia.
Per il Verruzzo, un rosso che nomen omen, con un temperamento forte e dinamico, potente e aromatico, si è scelto di riprodurre sull’etichetta le due gambe con un tratto rosso-bordeaux, citazione del vino stesso e della sua natura.
La nuova vesta grafica ispirata all’opera “Apollo Resisti!” di Davide Dormino non solo rappresenta un omaggio all’arte e alla cultura, ma trasmette anche un messaggio di forza e di impegno nei confronti del mondo. Come l’opera originale, le due gambe delle sculture diventano una porta d’accesso verso nuovi orizzonti, simbolo di una maestosità tutta nuova che si erge come colonne dell’Arte stessa.