Per Capodanno vince la cena in casa e il menù della tradizione
In tempo di crisi e di ritrovata voglia di convivialità, la tavola di Capodanno si apparecchia sempre più tra le mura domestiche e meno tra i ristoranti.
Sembra infatti che saranno quasi due italiani su tre che festeggeranno a casa propria o da amici questo 2015. Solo il 9% si recherà ai ristoranti, secondo un sondaggio Coldiretti-Ixè.
Il menu di San Silvestro vedrà trionfare piatti della tradizione e della cucina povera, che peraltro ben si abbinano alla necessità di contenere il budget di spesa, orientato su una media di 76 euro a famiglia.
Immancabili sulla tavola degli italiani saranno zamponi, cotechini e lenticchie. Si prevede il consumo di 1,5 milioni di Zamponi Modena Igp e 4,5 milioni di Cotechini Modena Igp, per un quantitativo totale di circa 3.600.000 Kg ed un valore al consumo di circa 32 milioni di euro.
Zampone e Cotechino Modena sono tra i più antichi prodotti della salumeria italiana. La leggenda narra che avrebbero fatto la loro prima apparizione nell’inverno del 1511 a Mirandola, quando la città fu assediata dalle milizie del papa, Giulio II, Giuliano della Rovere.
In quell’occasione i Mirandolesi si sarebbero ingegnati cominciando, in un primo momento, ad insaccare la carne di maiale nella cotenna o ad utilizzare la cotenna come ingrediente di un salume da cuocere, dando origine al cotechino e, successivamente, ad insaccarla nelle zampe, decretando l’origine dello zampone.
‘Il fatto che ci sia un ritorno dei festeggiamenti in casa, in famiglia e con gli amici, aiuta sicuramente la riscoperta di un prodotto tradizionale come lo zampone e il cotechino con l’immancabile contorno di lenticchie’ ha affermato Paolo Ferrari, presidente del Consorzio Zampone Modena Cotechino Modena.
Aumento previsto anche per il consumo di lenticchie a cui la tradizione attribuisce il ruolo di ‘portafortuna’ per l’anno nuovo e che porterà ad un consumo procapite di circa 20-30 grammi, e soltanto il 9 % non le mangerà per intolleranze e/o per gusto personale.
Tra gli altri alimenti benauguranti della tradizione c’è l’uva, prevista con un aumento del 6%, ma non mancheranno altri prodotti, con preferenza per quelli a ‘chilometro zero’, rivisitati con ricette locali.
Secondo l’organizzazione agricola, infatti, oltre il 70% degli italiani rispetterà un menù tradizionale, molto legato alle diverse consuetudini territoriali. In particolare, in Emilia Romagna impazzeranno i tortellini, in Piemonte gli agnolotti, in Veneto la polenta e in Lombardia i risotti. Nel Sud sarà il trionfo di pasta fatta a mano e pesce fresco, mentre in Toscana terranno banco i crostini ai fegatini e pappa al pomodoro.
Anche nel brindisi il made in Italy è di rigore con l’89% degli italiani che sceglie spumante, mentre solo il 14% si orienta sullo champagne. E se il brindisi di fine anno ha sofferto negli ultimi anni, è pur vero, che almeno una bottiglia di spumante non se la nega nessuno.
Anche all’estero il cult saranno per le bollicine tricolori, in crescita di posizione e livello. In 14 anni i tappi delle feste all’estero sono passati da 85 milioni a circa 180 milioni.
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