Basilico. Proprietà, usi e tipologie
Il basilico è una pianta erbacea annuale, tra le più note nelle case italiane per il profumo che conferisce alla cucina mediterranea. Il fusto, di forma quadrangolare, ha una consistenza rigida e ramoso alla base, e foglie ovate lunghe da 4 a 8 cm a seconda delle varietà, lisce, di colore verde brillante, che, se strofinate, emanano un odore caratteristico.
Come si coltiva
Coltivato in tutti i paesi temperati, si semina direttamente in piena terra in aprile-maggio, ma viste le sue contenute dimensioni e il suo largo consumo, si può farlo anche in vaso sui terrazzi. Il terreno deve essere sciolto e ben concimato, irrigato frequentemente, ma senza lasciare ristagni nei sottovasi, predilige posizioni soleggiate e protetto da eventuali venti forti. Per migliorarne la vegetazione è bene spuntare le infiorescenze alla loro comparsa.
Quando si raccoglie e come si conserva
Fresco si utilizza durante la stagione vegetativa, asportando la quantità necessaria di foglie che si possono conservare per l‘inverno, dopo averle essiccate all’ombra e poi riposte in barattoli di vetro. In alternativa, dopo averle ben pulite con uno straccio (asciugandole bene per evitare muffe causate dall’umidità) si possono conservare in barattoli sott’olio. Il sistema più pratico e veloce però rimane la surgelazione.
Proprietà nutrizionali
Il basilico è ricco di proprietà benefiche anitbatteriche ed antinfiammatorie. Al suo interno si trovano vitamine, flavonoidi, sali minerali e anotossidanti, che combattono i radicali liberi e proteggono il corpo dall’invecchiamento. Inoltre favorisce la digestione e il corretto funzionamento dello stomaco, soprattutto se consumato crudo, e viene considerato un tonico per il sistema nervoso, rende vivace la mente, aiutando principalmente in caso di affaticamento e stress.
Con le sue 39 calorie per 100 g il basilico è composto dal 92% di acqua e il resto di proteine. Consumandolo assumerete vitamina A, B, C, potassio, calcio e fosforo.
Come utilizzarlo
Il profumo che il basilico conferisce ai piatti è assolutamente inconfondibile. Spesso utilizzato crudo, soprattutto nel pesto o in insalate a base di pomodori, ha di norma la doppia funzione di insaporire e decorare.
Ma oltre che in cucina è benefico anche per la salute: sotto forma di olio essenziale è indicato in caso di stress fisico o emotivo. In aromaterapia infatti, viene utilizzato in caso di insonnia, cattiva digestione e crampi allo stomaco o grazie ai suffumigi aiuta in caso di tosse o raffreddore.
Tipologie di basilico
Quando si parla di questa erba aromatica, solitamente ci si riferisce al basilico genovese, foglie ovali, colore verde brillante e profumo intenso, che si è meritato la DOP. Questa tipologia viene utilizzata per il pesto genovese e altri piatti della cucina italiana, ma ne esistono altri tipi.
Il basilico siciliano, usato per condire insalate o pasta o per preparare il pesto siciliano. E’ caratterizzato da foglie più piccole e numerose, dal colore verde brillante, così come il basilico greco, pianta rustica dal sapore delicato, usato principalmente per infusi grazie alla sua azione leggermente sedativa.
Il basilico napoletano ha foglie grandi, sempre di un bel verde vivace, utilizzate per la caprese, ma anche fatte essiccare, perfette per realizzare un infuso. Stesso colore e foglie simili a quello genovese per il basilico al limone, ma che si contraddistingue per il caratteristico profumo ed aroma, che richiama il celebre agrume.
Cambia invece di colore il basilico cannella che va dal verde al violaceo, e che prende questo nome, proprio perchè si abbina perfettamente a questa spezia, perfetto da utilizzare nelle pietanze dolci. Infine c’è il basilico rosso, una varietà molto conosciuta e utilizzata nel sud est asiatico, soprattutto nelle preparazione del curry rosso, mentre in Italia, lo impieghiamo per guarnire e insaporire insalate, piatti di carne e di pesce.
Origini
L’origine del basilico è probabilmente da individuare in India, anche se quattromila anni fa la sua coltivazione era diffusa in tutta l’Asia. In Europa fu introdotto dai romani, mentre in America fu conosciuto solo con l’arrivo dei coloni inglesi nel XVI secolo. Già il suo nome evidenzia il grande rispetto che già raccoglieva in passato. L’etimologia del suo nome infatti, deriva secondo alcuni da basiliscus (un drago che uccideva con lo sguardo e contro il quale la pianta rappresentava un valido antidoto) secondo altri dal greco basilikòs che significa regale.
Curiosità
Alcune tradizioni popolari hanno associato il basilico all’idea dell’amore terreno. Nel Trecento venne composta in Italia una canzone ispirata alla storia di Isabella da Messina, che conservava la testa dell’amante decapitato dai suoi fratelli in un vaso di basilico, poi trafugato dai fratelli stessi. In secoli più recenti la simbologia attribuita a questa pianta, cambia ancora: un vaso di basilico sul balcone di una fanciulla sembra fosse interpretato come segnale della sua disponibilità a ricevere l’innamorato