Grande Cucina Talent Prize 2023
Una delle professioni più amate negli ultimi anni è quella dello chef, vuoi anche grazie al potere mediatico che l’ha rilanciata, ma dopo l’exploit ci si è resi conto che lavorare in una cucina è fatica e perseveranza, studio e dedizione.
Ma soprattutto che non esistono solo i tanto celebrati chef, ma anche tante altre professioni, tutte altrettanto prestigiose ed interessanti. Per questo molti giovani ci si dedicano, seguendo corsi e impegnandosi nelle cucine dei ristoranti per accumulare esperienza.
Dallo scorso anno, lo storico magazine B2B Grande Cucina, organizza il premio Grande Cucina Talent Prize, che riceve centinaia di candidature da tutta Italia, esaminate in seguito, in mesi di lavoro, da una giuria d’eccellenza.
Grande Cucina Talent Prize più che un premio, è un osservatorio privilegiato di settore sugli under 30, dove in realtà nessuno vince e nessuno perde, vuole essere un’istantanea di quello che i giovani stanno facendo, attuata grazie a un momento di incontro che consente di individuare e riunire i talenti del futuro.
I candidati, infatti, sono tutti i giovani sotto i 30 anni e vengono selezionati e premiati a seconda della categoria di appartenenza: Responsabile di Sala, Sommelier, Pastry Chef, Mixology e infine, il Talent Chef.
La Giuria
I finalisti e i vincitori, sia del Grande Cucina Talent Chef che delle Special Mention, sono stati selezionati da una giuria d’eccezione, composta da alcuni tra i più grandi nomi dell’enogastronomia e della ristorazione italiana, quali Enrico Bartolini, Chicco Cerea, Carlo Cracco, Andrea Berton, Cesare Battisti, Ernst Knam e molti altri.
Special Mention
Ma veniamo ai protagonisti dell’evento. Le Special Mention quest’anno vedono una novità: il premio assegnato per la categoria Sala viene sdoppiato nelle due accezioni di
Responsabile di Sala e Sommelier, proprio per dare valore a una professione sempre più rilevante all’interno dei ristoranti e a una tendenza emersa già nella prima edizione.
Una scelta forte, che vuole palesare la capacità dei professionisti emergenti di essere sempre più poliedrici e versatili: idealmente, la cucina condivide lo sviluppo del menu con il personale di sala, a sua volta sempre più competente sul mondo vino.
Per la sezione Sommellerie, quindi, la giuria si è espressa a favore di Lorenzo Alberti del Pellico 3 a Milano per “l’impegno con cui, giorno dopo giorno, continua a dedicarsi alla sua formazione. Il suo bagaglio, insieme alla sua grande passione, gli hanno aperto la strada per una grande carriera nel mondo della sommellerie”
Come Responsabile di Sala, invece, il premio va a Elisa Redolfi del Forme a Brescia per ‘la poliedricità dimostrata nel corso della sua già importante carriera. Una responsabile di sala, con una specializzazione in sommellerie, che supporta il team di Forme anche in altre attività.’
Nella categoria Pastry Chef, il riconoscimento è andato a Paolo Sistu del Gong di Milano, “per la sua capacità di mettere insieme in maniera armonica la tradizione orientale con quella italiana elaborando dessert che sembrano piccole opere d’arte”.
Sul fronte beverage la vincitrice è stata la mixologist Anna Garuti del Luminist di Napoli ha che si è aggiudicata il premio per Bere Miscelato “per il suo stile minimalista e pulito che la porta a creare drink bilanciati e dal grande equilibrio alcolico”
Talent Chef of the Year
I 3 finalisti della categoria Chef, si sono sfidati ai fornelli nella realizzazione di una ricetta a base di riso Vignola, dinanzi agli occhi attenti dei giurati che hanno potuto osservare, assaggiare e valutare i piatti proposti. Vediamo di conoscerli meglio:
Daniele Rebosio dell’Hostaria Ducale a Genova, ha presentato un risotto composto da cavolo viola, anguilla affumicata, limone e fondo bruno
Martin Lazarov del San Corrado di Noto, ha proposto invece una preparazione vegetale a base di sedano rapa, barbabietola, spinaci e choux vegetale.
Grande Cucina Talent Prize 2023 – Angelo Bonfitto
Ma quello che ha colpito maggiormente i membri della giuria è stato il piatto proposto da Angelo Bonfitto, un’aletta di pollo ripiena di riso nero, cotto in brodo di trippa di siluro- un pesce molto utilizzato sul Lago d’Iseo – grazie alla capacità di valorizzare il riso dandogli la veste giusta, trattandolo da coprotagonista e non da risotto, oltre che al gusto e al profumo.
Bonfitto, diploma all’Istituto alberghiero di Bergamo, inizia presso il ristorante Cece e Simo sempre a Bergamo con Filippo Cammarata, alternando altre due grandi esperienze da stagista al Piazza Duomo ad Alba e al Reale di Niko Romito.
Parte poi per tre stagioni al ristorante Aga di San Vito di Cadore (1 stella Michelin) con Oliver Piras e Alessandra Del Favero. Al rientro a Bergamo è Sous Chef presso l’Osteria della Brughiera da Stefano Arrigoni (1 stella Michelin).
Successivamente il passaggio più significativo è stato quello del 2019, quando arriva al ristorante Lido 84 con Riccardo Camanini. Da qui torna alle sue origini, in provincia di Bergamo, prima come chef al Colletto AgriBioRelais di Adrara San Maritino, poi in un breve passaggio dalla famiglia Cerea a Brusaporto.
Oggi è titolare e chef del ristorante ZU di Riva di Solto, insegna storica che ha rilevato con la famiglia.
Questi quindi gli chef e gli altri professionisti della ristorazione under 30 che si sono distinti per competenze, creatività e capacità esecutive di cui sentiremo parlare sicuramente nei prossimi anni.