I sapori di una volta ritrovati a La Zelata, osteria rivisitata in chiave moderna
Milano sta espandendo i suoi confini gastronomici. L’hinterland, infatti, si arricchisce sempre più, di indirizzi dove andare a gustare menù gourmet.
L’Osteria La Zelata è decisamente tra questi. Posizionata appunto a Zelata, una frazione di Bereguardo, a dieci minuti da Milano, in una piazzetta dove, la prima cosa che ti conquista è la location, è il posto ideale dove fermarsi per una pausa nella classica gita fuoriporta.
Ti sembra di essere tornata nel passato: il silenzio, la calma dei gesti dei pochi passanti presenti, il giardinetto, la chiesa, la facciata rosa, i tavolini posizionati all’esterno dove, come una volta, fermarsi a gustarsi un calice di vino.
Poi entri e la sensazione è quella di andare a trovare dei parenti che non vedi da un po’, nella casa di campagna. Un’accoglienza calorosa al bancone di ‘benvenuto‘, da dove intravedi la cucina e la brigata già all’opera.
Una vespa d”epoca e alcune fotografie delle mondine al lavoro nelle risaie (che ancora sono presenti nei campi poco distanti al ristorante), introducono nella sala da pranzo, arredata con gusto dove ci sono poco più che una decina di tavoli. Al piano superiore sono previsti altri 25 coperti, in una deliziosa saletta caratterizzata da un grande tavolo conviviale. Prossimamente è previsto anche un dehors esterno.
Che il posto sarà di mio gradimento lo capisco non appena, insieme al menù, portano in tavola un cestino con pane e focaccia appena sfornato. La tentazione è quella di divoralo tanto è buono, ma vi consiglio di non farlo per gustarvi ciò che seguirà.
Sfogliando il menù si possono trovare piatti della tradizione locale, come rane, lumache ed il riso, ma si spazia su tutto il territorio italiano, con un’attenzione particolare al Veneto, a cui deve metà delle proprie origini, lo chef Matteo Simonato, che guida la cucina insieme al braccio destro Mattia Abussi.
Durante la cena ho quindi potuto assaggiare: cipolle di Breme (una cipolla particolare del territorio pavese) con ketchup di peperoni, schie (gamberetti di laguna) fritte, lumache alla borghignonne, rane in saor, risotto al prezzemolo, menta e lumache profumato con olio al limone, busiate rosmarino, limone e gamberi di fiume con l’aggiunta di colatura di alici e petto d’anatra aromatizzato.
Piatti decisamente ben costruiti, che denotano la passione dello chef nella ricerca e rispetto dei prodotti del territorio. La sua è una cucina che guarda al passato con la tecnica contemporanea e che ama rispettare la stagionalità degli ingredienti, proponendo anche alimenti quasi dimenticati.
La carta dei vini è ricca, abbraccia sia cantine del pavese sia italiane, con suggerimenti dal buon rapporto qualità prezzo, ma anche rinomate bottiglie. Il mio suggerimento è quello di farvi consigliare. Io ho particolarmente apprezzato lo Spumante Sur Lie “Frizzi Pop” della Tenuta L’armonia, 70% Durella e 30% Pinot.
L’Osteria La Zelata ha riaperto da pochi mesi. Negli anni Settanta e fino a qualche anno fa, è stato un locale molto conosciuto ed apprezzato, a cui ha fatto seguito qualche anno di buia gestione.
Oggi grazie a Patrizia Scotti e ad altri nuovi soci, è tornata ad essere un’osteria, rivista in chiave moderna, ma sempre fedele alla filosofia del vero vecchio locandiere di una volta, quello che sapeva accogliere ed intrattenere i clienti e raccontare i piatti a modo suo.
E nonostante il breve periodo di riapertura, direi che il rodaggio è già eccellente e che abbia tutte le carte in regola per tornare agli antichi splendori.
Osteria La Zelata
Piazza della Chiesa 13 – Zelata di Bereguardo (PV)
Tel. 0382-928819
Chiuso il lunedì e il martedì pranzo
Interno sala |
Rane in saor |
Schie fritte |
Busiate con gamberi di fiume, limone e rosmarino profumate con colatura di alici |
Petto d’anatra aromatizzato |
Spumante Sur Lie “Frizzi Pop” della Tenuta L’armonia |
Gli chef Matteo Simonato e Mattia Abissi al lavoro |