‘Il bambino senza nome’ un libro perfetto per ricordare il Giorno della Memoria
Il 27 gennaio viene celebrato
come il ‘Giorno della Memoria’, una ricorrenza internazionale che ogni anno commemora
le vittime del nazismo dell’Olocausto ed è in onore di coloro che a rischio della
propria vita hanno protetto i perseguitati.
In questa importante data, per le
rievocazioni, vengono realizzati eventi e commemorazioni . Io vorrei celebrare il
mio tributo con un libro.
rievocazioni, vengono realizzati eventi e commemorazioni . Io vorrei celebrare il
mio tributo con un libro.
E’ una lettura che mi sento di
consigliare in questa giornata perché parla di una storia vera, quella di un bambino
ebreo, finito in mezzo ai nazisti fino a diventarne la mascotte, riuscendo a
mantenere per tutto il tempo il suo segreto al sicuro.
Il libro è ‘Il bambino senza nome’
di Mark Kurzem, e la storia narra le vicende di Alex, il padre vero dello
scrittore. Un padre che si presenta un giorno dalla lontana Australia dove vive
la famiglia, a Londra, dove il figlio ha da poco iniziato la sua vita da
ricercatore a Oxford. Ad accompagnarlo solo una valigia con all’interno tutti i
suoi segreti.
Da qui il romanzo si sviluppa tra
realtà e flashback in una narrazione serrata che porta alla ricostruzione della
vicenda ed al rafforzamento del legame tra padre e figlio.
realtà e flashback in una narrazione serrata che porta alla ricostruzione della
vicenda ed al rafforzamento del legame tra padre e figlio.
Si scoprirà quindi che Alex
Kurzem, non è il suo vero nome, ma quello che gli venne dato su un foglio di
via dai nazisti. Lui in realtà era un bambino bielorusso ebreo, che a cinque
anni ha assistito al massacro della madre, della sorellina e di tutta la sua
cittadina e che sotto choc è sopravvissuto nei boschi con una temperatura
sottozero, prima di essere catturato e portato in un’unità lettone, pronta a
fucilarlo. Si salverà solo grazie alla sua prontezza di riflessi e simpatia, e
ai suoi capelli biondissimi ed agli occhi azzurri, grazie ai quali, si trasformerà in un perfetto
nazista, la mascotte dell’unità.
Kurzem, non è il suo vero nome, ma quello che gli venne dato su un foglio di
via dai nazisti. Lui in realtà era un bambino bielorusso ebreo, che a cinque
anni ha assistito al massacro della madre, della sorellina e di tutta la sua
cittadina e che sotto choc è sopravvissuto nei boschi con una temperatura
sottozero, prima di essere catturato e portato in un’unità lettone, pronta a
fucilarlo. Si salverà solo grazie alla sua prontezza di riflessi e simpatia, e
ai suoi capelli biondissimi ed agli occhi azzurri, grazie ai quali, si trasformerà in un perfetto
nazista, la mascotte dell’unità.
Si salverà così la vita, che però
rimarrà segnata dai sensi di colpa. Quei sensi di colpa che vuole allontanare
cercando di ricostruire la sua vita, con la speranza che, insieme al suo vero
nome, esca anche la verità sulla sua vita, non dovendola così più nascondere
alla sua famiglia.
rimarrà segnata dai sensi di colpa. Quei sensi di colpa che vuole allontanare
cercando di ricostruire la sua vita, con la speranza che, insieme al suo vero
nome, esca anche la verità sulla sua vita, non dovendola così più nascondere
alla sua famiglia.
Un libro che si legge in un
fiato, una scrittura semplice e scorrevole, una vicenda toccante, che,
soprattutto con questa ricorrenza alle porte, farà molto riflettere.
fiato, una scrittura semplice e scorrevole, una vicenda toccante, che,
soprattutto con questa ricorrenza alle porte, farà molto riflettere.
IL BAMBINO SENZA NOME
Editore: Piemme (2009)
N. di pagine: 446
€ 11,50
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