Viaggio gastronomico a Taste Firenze
Lo confesso. Questo è stato il mio primo ‘Taste‘. Nonostante sia uno dei saloni enogastronomici più importanti d’Italia, non vi avevo mai partecipato, quindi l’attesa era molto alta.
Il primo giorno, la difficoltà maggiore è stata destreggiarsi tra i 300 espositori, selezionati tra i migliori produttori a livello nazionale, posizionati uno accanto all’altro, e tutti con proposte appetibili.
L’accoglienza è stata incoraggiante visto che proprio all’ingresso ho trovato Acquerello, il riso che già conosco ed uso con ottimi risultati e che, oltre ad essere presente come espositore in queste giornate, ha organizzato tre eventi per far conoscere meglio il suo prodotto ed i mille modi di utilizzo.
Ho poi optato per i salumi e posso confermare che la qualità dei prodotti presentati era molto alta. Oltre a prosciutto crudo, cotto, mortadella, coppa, ho particolarmente apprezzato la ventricina nello stomaco dell’azienda agricola Fracassa, la ‘nduja de L’Artigiano della ‘nduja ed il filetto di Malatesta dell’azienda Romanie Terrae.
E portavano lo stesso nome i meravigliosi formaggi di pecora, tra i quali mi ha conquistato un pecorino morbido erborinato ed il Pecorino Pera, ma meriterebbero tutti una menzione, come l’aceto di vino rosso, Saba di Romagna con mosto di vino cotto e il Nettare di Malatesta, un mix di Saba e Aceto di Sangiovese con 11° di acidità, prodotto dall’azienda.
Rimanendo in tema formaggi, un assaggio non poteva che essere dedicato al meraviglioso gorgonzola al cucchiaio del Caseificio Tosi, qui rappresentato da Valsana, che propone altri produttori di nicchia che fanno prodotti veramente ottimi, come la Latteria Perenzin per il formaggio di bufala al Prosecco o La Lola ed il suo Provolone Dolce a Pera.
Girando tra gli stand mi sono poi imbattuta in un’altra vecchia conoscenza. Il salmone di Upstream, le cui carni risultano magre e saporite grazie all’affumicatura con i legni dei boschi Parmensi.
A questo punto era d’obbligo un assaggio di bottarga di Stefano Rocca, colui che ha investito per far conoscere il Caviale del Mediterraneo, al di fuori della Sardegna. Ed il prodotto ottenuto è eccellente, grazie alla selezione della materia prima, alla corretta salagione e stagionatura. Buona per esaltare qualsiasi piatto, risulta assolutamente gradevole anche mangiata in purezza.
Un sorso di succo BioPlose, ottenuto grazie all’acqua Plose, , particolarmente leggera, e ingredienti provenienti da agricoltura biologica con gli zuccheri contenuti nei frutti, ed eccomi pronta ad assistere al ring sul catering.
Presenti alcune delle aziende più rappresentative in Italia che sottolineano come il punto fondamentale di un evento, sia esso un matrimonio o un lancio di prodotto per un’azienda, sia organizzare un catering filologico con l’obbiettivo, e alcuni chef, tra cui Claudio Sadler, che evidenzia la diversità di esecuzione tra la propria cucina e quella allestita nella location dove si svolge l’evento. Per poter eseguire al meglio, la cosa più importante è quindi l’organizzazione e la semplicità.
Non mancano le premiazioni per le diverse categorie, non ultime quelle del vincitore della selezione che ha portato i 4 semifinalisti a sfidarsi, la sera prima della premiazione, al Four Season di Firenze, proponendo un catering il cui tema era la contaminazione portata dai paesi internazionali. Gli chef hanno dovuto cucinare i loro piatti adattandoli con le caratteristiche della nazione che gli veniva assegnata.
Ma Taste è anche ‘Fuori di Taste’ una serie di eventi enogastronomici collaterali che si svolgono in tutta la città di Firenze.
La sera quindi ho partecipato ad una cena organizzata da Carlo Vischi nella splendida cornice dell’Hotel Mulino di Firenze e, mentre dalla vetrata vedevo scorrere l’Arno, ho potuto conoscere meglio alcuni produttori ed assaggiare con maggiore calma i loro prodotti.
Durante la serata incontro Gabriele Lasagni, direttore de LaNicchia, azienda di Pantelleria che produce alcuni tra i prodotti più rappresentativi di quella meravigliosa terra ed in primis i capperi. Scopro l’amore e la cura che mette nel suo lavoro e come esalta un alimento e tutte le varianti in cui lo propone: sott’olio, sotto sale, in paté. Vale la pena però assaggiare anche gli altri prodotti tra cui un’ottima marmellata di arance, limone e carote ed una più caratteristica con uva zibibbo.
Al momento del dolce mi propongo un assaggio di cioccolato di Modica dell’azienda Sabadi e scopro di non conoscere affatto questo cioccolato proposto spesso proposto come souvenir. Questo è realizzato ancora con le antiche lavorazioni, che richiedono tempo, ma restituiscono in qualità, il cioccolato viene lavorato a freddo. Alla vista è lucido e compatto, e al gusto risulta un mix perfetto di fave di cacao, zucchero di canna e scorze di agrumi o spezie.
La fine della serata mi fa scoprire il caffè in infusione. Non prendo molti caffè, e soprattutto di sera, ma mi hanno convinto a provarlo, in più senza zucchero, sostenendo che, con questo metodo avrei apprezzato l’aroma di caffè. Devo dire che la fiducia e stata ben riposta, il merito però, deve essere dato all’ottima miscela di caffè proposto dalla Torrefazione Caffè Lelli. Io ho assaggiato L’Assolo Grand Cru.
Stesso argomento e stesso metodo, anche se con l’utilizzo della caffettiera napoletana il mattino successivo. La giornata infatti si apre con un evento del Fuori di Taste con Carlalberto Relli che ci fa assaggiare un caffè realizzato con le miscele de ‘Le Piantagioni del Caffè’ grazie ad uno dei metodi più antichi con cui veniva fatto il caffè e ci tiene un breve corso sul processo dalla pianta al prodotto finito.
Si torna a Taste per il primo incontro della giornata, un dibattito tra panettieri, pasticceri e produttori di farine sulla pasta madre, tra effettivi benefici e l’essere diventato un prodotto di moda. Al termine Molino Quaglia, presente sia al dibattito, sia tra gli espositori con Petra, la farina macinata a pietra realizzata con grano 100% italiano e con i Bricks germinati di PetraViva, donava pasta madre, con tanto di istruzioni per poter tenere in vita questo lievito naturale.
Nel pomeriggio il tempo di seguire un altro dibattito ‘Pasta all’italiana, ma il grano c’è?’ nel quale si discuteva dell’avvenire della pasta, visto che il grano italiano non è sufficiente per tutti,. e la giornata si era quasi conclusa, giusto il tempo per ripassare tra gli stand e scoprire ancora nuovi prodotti.
Mi ha attratto la nuova proposta del pret a manger Casa di Caccia che propone la Francesina. La famosa ricetta toscana del lesso ‘rifatto’ con le cipolle, secondo una rivisitazione del cuoco fiorentino Luca Cai, che, staccandosi dalla sua Toscana, propone il Pesto di pistacchi, in un progetto che lo vedrà percorrere l’Italia.
La linea sughi di Ursini ha attratto la mia attenzione, forse perchè portava la firma dello chef Niko Romito, così come mi ha incuriosito Grinta, la birra al tartufo proposta da Savini Tartufi e come mi ha conquistato lo stand di Il Mercante di Spezie, con i sui sali dal mondo, le sue spezie colorate e gli ottimi mandarini cinesi e zenzero candito.
Al Taste inoltre, è stato lanciato ‘Natura in Tasca‘, l’iniziativa di un gruppo di agricoltori, selezionati da Fabrizia Lanza (figlia di Anna Tasca Lanza) sotto il nome di Tasca d’Almerita, con l’obiettivo di divulgare la cultura agricola siciliana raccontandone la sua ricchezza gastronomica.
Tra questi troveremo i pistacchi di Bronte, conserve di albicocche e di pesche bianche di Leonforte, confettura d’uva Elisir di Zibibbo di Pantelleria, cristalli di sale di Mozia, Ceci di Villalba, semola per cous cous di Erice ed molte altre eccellenze caratteristiche del territorio siciliano.
In due giorni insomma ho fatto un tour gastronomico di tutto rispetto, in cui ho avuto modo di assaggiare delle eccellenze, e che mi ha dimostrato quanti produttori abbiano scelto la strada della qualità, piuttosto che quella del business a tutto i costi.