La vita privata e non di Amy Winehouse in mostra a Londra
A settembre, la diva del soul bianco, Amy Winehouse avrebbe festeggiato 30 anni. Per celebrare il suo compleanno Londra dedica alla ragazza dalla voce unica e dall’anima ribelle una mostra, per raccontare la persona, le sue passioni, la sua storia, svelando il lato più intimo della cantante, quello oltre i riflettori.
Alcune foto di famiglia, la collezione di dischi, i biglietti dei concerti che andava a vedere quando non era ancora famosa, la prima chitarra con cui aveva scritto tante canzoni e che condivideva con il fratello Alex curatore dell’esposizione.
Queste le rarità che i fan potranno ammirarefino al 15 settembre al Jewish Museum di Camden Town, il quartiere a nord di Londra dove Amy ha vissuto tanti anni e dove è morta sola nella sua casa il 23 luglio 2011 stroncata da un abuso di alcool.
Tra gli oggetti i suoi dischi preferiti e quelli che ha inciso durante la carriera, uno dei 5 grammy award vinti dalla star di ‘Rehab’ e ‘Back to black’, molti degli abiti e della scarpe indossate durante la sua breve carriera, i libri e le foto di famiglia. Ci sarà anche la domanda di ammissione che presentò alla Sylvia Young Theatre School che la descrive perfettamente.
La mostra – commenta il fratello maggiore – non vuole essere un santuario o un memoriale, ma l’occasione di fondere il profilo pubblico e privato della cantante così orgogliosa delle sue origini anglo-ebraiche per restituire l’immagine fedele di quella personalità dal fascino complesso ed intrigante’.
E già gli eccessi, le sbandate, gli amori dannati sono stati gli ingredienti della sua fragile vita. Amy, la ragazza di periferia dagli occhi e dai capelli corvini, figlia di un tassista e di un’infermiera, ha scalato le classifiche conquistando precocemente il mondo musicale grazie alla sua voce calda e graffiante, ma il genio non è sopravvissuto al talento. quella figura minuta che sul palco si trasformava in un gigante delle emozioni, capace di ammaliare con una sola strofa, si è persa nel buio dell’instabilità lasciandosi sconfiggere dal male di vivere.
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