Pitti e Milano Moda Uomo
L’uomo che emerge da questo Pitti Uomo è un gentleman a cui piace trascorrere il tempo libero immerso nella natura, con un abbigliamento confortevole che non trascura il lato vanesio del suo ego, la sua attitudine alla ricercatezza e al lusso.
Così la giacca per il week end è in cachemire o in lana pettinata pregiata, ma in disegni di quadri discreti o in Principe di Galles, improbabile per la città.
Per superare il clima freddo il gentleman riscopre anche tessuti di matrice british come il tweed e le lane bouclè.
Anche i pantaloni diventano più morbidi sulla parte alta della gamba e tornano a modelli comodi come i chinos e i combat.
Ma è sui capospalla che le 1200 aziende di Pitti hanno gareggiato per ottenere il massimo delle performance dai materiali così da garantire prestazioni con alti coefficienti antigelo, anti-goccia, anti-macchia.
Moorer con il suo Engineering lancia un tessuto per fodere che a contatto con il corpo aumenta il calore, Blauer Usa, storico brand americano, propone i modelli iconici ispirati alle divise della polizia americana, tradotti in field jacket, caban, bomber rielaborati con patch colorati, interni trapuntati removibili e nastri rifrangenti e ha realizzato nuovi capospalla con interni riscaldabili, regolabile da tre intensità di calore.
Il gentleman rilassato ama la maglieria, i mix di felpe e shetland, il connubio di filati e tessuti ripresi dai capospalla.
Grafiche anni ’50 ispirate ai maglioni che usava Kennedy in vacanza negli anni ’50 sono proposti da Conte of Florence. Da Cruciani, torna il cardigan in cachemire, merino, Baby alpaca e Davos, filato esclusivo composto di lana e cotone leggermente elastico.
Ancora check e gessati da Manuel Ritz e anche micro-fantasie geometriche per giacche con revers accentuati in jersey, lane e misto lana.
La matrice british si contamina con il tema militare o con accenni mountain chic. Così l’abito formale trova la propria esaltazione nel principe di Galles e nell’occhio di pernice, oppure in tessuti ispirati al mondo cavalleria, con flanelle elasticizzate e micro boucle’.
Il casentino da Lardini interpreta giacche e cappotti dalla silhouette oversize. Accanto a cappotti monopetto e doppiopetto dalle lunghezze variabili, troviamo parka e giacche militari. Peacot, blazer e gilet vestono pesi insoliti, adatti a gelidi sentieri tra sequoie e aceri.
Il denim è lavorato con trame lana e si presta a diventare total look come da Roy Roger’s che ispirandosi al tema militare propone parka gabardina stone washed bomber nylon/cotone verde bosco.
Spesso lo stile d’alta quota si mescola alla matrice british. Gli abiti formali vengono proposti con stampe che vanno dal principe di Galles all’occhio di pernice, oppure in tessuti che s’ispirano al mondo della cavalleria. Capi iconici e ricchi di storia come il trench, il bomber, l’husky, il parka si alternano nel nuovo guardaroba maschile.
L.B.M.1911 propone field jacket, parka con cappuccio, giacche trapuntate, camicie imbottite, trench, realizzati in tessuti impermeabili e antipioggia, con inserti in lana o flanella. Circle of Gentlemen usa velluti, lana italiana Super 140 e tweed per giacche, cappotti e gilet, poi li combina con i più nuovi orli grezzi e logorati e pantaloni Principe di Galles sovratinti e lavati e camicie di cotone spalmato o in fantasia tartan in cotone spazzolato.
La caccia rispecchia una tradizione molto inglese nelle numerose giacche eleganti di linea slim foderate con una stampa di fagiani.
Anche i cappotti sono spesso realizzati con interni in piuma removibili, montgomery e trench, in tessuti tecnici di ultima generazione come il Taslan, il softshell, il panno Herringbone.
Gli immancabili piumini sono in materiali opachi o lucidi, in tinta unita e con fantasie che ricordano le trame dei tessuti.
Da Colmar Originals il neoprene incontra la piuma, le eco pellicce sono abbinate a reti 3D, le giacche sono in materiale catarifrangente. Da Parajumpers il piumino viene interpretato in tre modelli in tessuto stretch isolante, reso impermeabile da cuciture zip.
A Pitti le griffe rivisitano il classico trench con materiali nuovi. Si parte dalla famiglia Landi che festeggia 100 anni, con l’impermeabile nella versione più classica, aggiornandolo solo nei dettagli.
Trench anche da Aquascutum London, azienda fondata dal 1851, che presenta la collezione menswear assieme alla sua iconica rainwear collection. Herno incontra Pierre-Louis Mascia, in una capsule di capi uomo e donna che fonde maestria sartoriale ed estetica visionaria.
Allegri esplora il dualismo materico tra fibre naturali e tecniche. Tessuti scelti per dar vita ad un dialogo come lane pure o in mischia a fibre sintetiche per una innovativa funzionalita’. Icone assolute come il trench monopetto a manica raglain “Oslo”, caposaldo dell’archivio Allegri, vengono rinnovate utilizzando materiali tecnici.
La maison salisburghese Schneider Salzburg torna alle origini presentando la riedizione contemporanea del trench indossato dal celebre campione motociclistico austriaco, Fritz Dirtl, il “Valentino Rossi” austriaco degli anni ’50, che rese celebre il brand che festeggia il 70mo anniversario. L’iconico trench, torna impreziosito da collo, polsiere e bordatura delle tasche in loden, con maniche e spalle matelassé a contrasto cromatico in cotone spalmato
Ma a Pitti Uomo è il dettaglio che fa la differenza. Dal papillon ai gemelli, dalle calze ai guanti, gli accessori sono l’ultimo vezzo dell’uomo moderno. Tante le idee, stravaganti o discrete, proposte dalle aziende.
Conquistano subito i papillon fatti a mano da Raffaele Stella Brienza per la griffe da lui creata, Mani del Sud, piccoli esercizi di stile decorati con pietre, ricami e quant’altro per rendere il papillon non solo un semplice accessorio, bensì il protagonista del look.
Poi c’è chi pensa ai gemelli: la designer Begm Khan propone un viaggio tra Istanbul e Shanghai, dalle cupole delle moschee ai dragoni della Città proibita. Fattezze di animali, elementi architettonici e simboli di prosperità sono il cuore di una collezione di gemelli-gioiello dedicati ai dandy.
Sono invece rock i gioielli creati dal designer Emanuele Bicocchi: bracciali a treccia, cravattine e collane con croci si vestono di argento 925 brunito e pellami di alta qualità.
Un altro accessorio-vezzo si muove a metà tra moda e tecnologia: World of McIntosh presenta gli auricolari Pryma (100% handmade in Italy), sono intercambiabili e customizzabili con combinazioni in denim, tessuto gommato, borchie.
La griffe francese Fob Paris invece rilancia una moda del passato: l’orologio da taschino.
E ancora, i guanti. Quelli 5FingersVenezia sono in morbidissima nappa, rifiniti con fodera in lana e decorati in 20 originali fantasie.
Inoltre spazio ai calzini. Happy Socks si ispira a Venice Beach per colori e stampe. La collezione Athletic nasce per dare supporto al piede durante lo sport senza però rinunciare allo stile.
A Pitti Uomo, esplode anche la cappello-mania. Cappellifici propongono tante idee e novità con trattamenti speciali.
Il cappellificio Barbisio, marchio biellese fondato nel 1862, lancia l’idea di un modello realizzato con una mischia tra feltro leggerissimo e uno dei materiali più nobili nel mondo del cappello, il castoro. Nella scatola dell’accessorio vengono inserite due fascette intercambiabili, a seconda del look o dell’umore, una tono su tono, una colorata.
Doria 1905 propone invece il cappello ‘a prova di goccia’: un trattamento speciale sul feltro lo rende impermeabile. Ha un aspetto lucido, gommato, e all’interno l’acqua non penetra proteggendo chi lo indossa. In collezione anche modelli d’alta moda, con lavorazioni preziose e pattern ispirati agli anni ’70, mentre la parte più classica sperimenta mix come cuoio e feltro, velluto e lana cotta.
Il giovane brand Super Duper Hats propone una scelta cromatica radicale che vede l’antracite e il nero contrapposti al naturale e al perla. Le linee sono sicure, i volumi sono oversize e imponenti. Una gommatura opaca percorre i perimetri definendo le bordature e tagliando le tese dei cappelli. Una materia plastica ricopre il modello di punta della collezione, come fosse pece nera che sciogliendosi conquista tutto quello che tocca.
Borsalino invece punta sulla collezione Urban, realizzata in collaborazione con Slam Jam, azienda d’abbigliamento fondata in Italia nel 1989. La classica forma Borsalino in feltro di lapin rasato e’ reinterpretata nei colori del nero, grigio, oceano, naturale, cammello e bruciato. Elemento distintivo è la mancanza della cinta, mentre i modelli bucket e baseball sono proposti in velluto.
Ed oggi passaggio di testimone tra Firenze e Milano. Si comincia alle 20.00 con l’attesa sfilata di Roberto Cavalli sotto la guida di Peter Dundas.
Marchi storici, nuovi nomi e grandi ritorni, ci attendono invece da domani per tutta la Milano Moda Uomo, in programma fino al 19 gennaio nel capoluogo lombardo.
La Camera Nazionale della Moda Italiana ha annunciato “39 sfilate, 47 presentazioni e 9 eventi, per un totale di 86 collezioni”, che presenteranno le collezioni autunno/inverno 2016-17.
Fuori calendario le sfilate di Dolce&Gabbana, Boglioli e Ports 1961, arrivando così a un totale di 42 défilé, contro i 43 show dell’edizione dello scorso giugno e i 45 di gennaio 2015.
Debutto in passerella di Pal Zileri e Helen Anthony. Molti i nomi che hanno scelto la presentazione invece che la sfilata, come Trussardi, Iceberg, Andrea Incontri, Stella Jean e Andrea Pompilio.
Inoltre si segnala l’apertura straordinaria della Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale voluta da Cnmi e dal Comune di Milano per tutta la durata della fashion week.