Milano Moda Uomo P/E 2014: Prima Giornata

Milano Moda Uomo P/E 2014: Prima Giornata

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Dolce & Gabbana


È spettato a Corneliani inaugurare la quattro giorni di Milano Moda Uomo, con la sfilata della collezione primavera/estate 2014 presentata nel giardino della Rotonda della Besana. 
Mantova e Shanghai sfilano a braccetto passando per Sumatra, perché, come sottolinea Sergio Corneliani, direttore creativo del brand ‘quando si fa moda bisogna tener conto delle esigenze del mercato globale caratterizzato dalla presenza di stili e culture diverse’. Nella collezione giacche con i colli guru con impunture sartoriali a vista e abbottonature vagamente clericali o in pelle traforata color miele e caban zippato in nylon leggero. La seta pura o mista lino evoca la Cina, così come il giallo acceso, l’oro e l’ocra delle giacche. Ai piedi sandali aperti o scarpe scamosciate per tutti.
Ma gli occhi oggi erano puntati sul debutto di Stefano Pilati, stilista milanese, famoso per gli anni da Ysl, a cui Gildo, Anna e Paolo Zegna hanno affidato il brand Ermenegildo Zegna per innovare lo stile delle sue collezione e renderle più ‘di tendenza’. Il risultato è un ‘su misura’ maschile fatto a mano, uno stile moderno e molto maschile. Affusolati completi in kid mohair, abiti in oxford di pura lana, sablé di lana e seta ma anche cotone, maglia jacquard floreale a disegni ton sur ton e sahariane in velo di camoscio, paltò e blazer con martingala trompe l’oeil, soprabito consistente quasi tecnico, giacca-camicia quasi timida e pulloverino quasi trasparente in filo di cellophane finissimo. I dettagli sono raffinati, i colori virano dal bianco al beige e al sabbia, tanto avio e azzurro, qualche tocco di zafferano, e la novità di un rosso argilla, un verde felce e dei grigi asfalto che perdono ‘grigiore’. 
Pilati ha elaborato per la collezione tre punti fondamentali. il primo è stato puntare su una moda che definisce romantica, perché sostiene ‘anche Zegna è romantica, con i suoi 100 anni di storia’. Il secondo è il tocco di colore perché spiega ‘nell’immaginario comune Ermenegildo Zegna è l’abito grigio, ottima stoffa e taglio eccellente, ma classico, ho individuato nell’uso del colore qualcosa di erudito e di lussuoso, perché, se un uomo ha tanti abiti può permettersi quelli colorati, e può combinarli in modo da risultare sempre una persona seria’. Ed infine un altro concetto importante ‘Il mondo maschile è un mondo di potere, io ho cercato di riequilibrare questa tensione con lo stile’.
C’è tanta Sicilia nella collezione di Dolce&Gabbana, una Sicilia maestosa e classica, scappata dalle litografie e dagli acquerelli per andarsi a stampare su impeccabili completi sartoriali, su t-shirt scanzonate ma lussuose, su shorts e bermuda con un filo di ironica mascolinità. Stefano e Domenico hanno giocato con la storia e la mitologia, hanno usato le monete antiche, per farne il decoro che rende davvero superfluo qualsiasi altro decoro. ‘Ci piaceva l’idea di ricordare l’Odissea, l’uomo maestoso, forte ma curioso, che non si arrende, che resiste alle sirene e alle tentazioni, che ha il senso della famiglia, che torna a Itaca dove Penelope lo aspetta‘ svelano i due stilisti. 
I pantaloni sono sottili, i completi scuri sono superstretch e hanno una linea asciugata ai piedi dei calzari o scarpe di foggia classica di pelle intrecciata o di rafia all’uncinetto. Ospite della sfilata il calciatore argentino Leo Messi, attualmente asso del Barcellona, che nel pomeriggio ha bloccato corso Venezia dove l’attendevano più di 1.500 per farsi autografare il volume fotografico a lui dedicato. La ‘Pulce’ è stato anche l’ospite d’onore del mega party tenuto dai due stilisti in serata al Metropol.
Atletismo, disciplina e libertà sono le tre parole d’ordine dell’uomo firmato Versace. A dare un’aria sportiva alla collezione, il motivo delle fasciature che, in versione colorata, decorano il corpo come un tatuaggio o si stampano sugli abiti. A suggerire una certa forma di rigore, le suggestioni militari dei tessuti lavati nel toni del panna, ed a regalare un po’ di libertà, la gioiosa esplosione di colore dell’unica e stravagante stampa in passerella, la foto di Marilyn Monroe scattata da Bert Stern, di cui Donatella Versace racconta di aver acquistato i diritti. 
Per la prossima estate, dove il completo maschile in seta con righe degradé osa gli shorts e le bande come tattoo sulle gambe, la giacca sahariana si porta con il mocassino abbassato sul tallone, la camicia militare ha delle feritoie sui fianchi e si abbina al pantalone di pelle con zip dorate, il trench sboccia di colori e il jeans è a blocchi fluo. I giubbini in pelle hanno borchie a forma di medusa, le camicie stampe ottiche o barocche, i sandali sono quelli dei gladiatori. 
Al pesarese Andrea Pompilio è spettato l’onore e l’onere di inaugurare come location lo spazio progettato da Tadao Ando. ‘Sono onorato di avere questa opportunità. Quello del signor Armani – racconta lo stilista – è un bel gesto per me e a livello internazionale. Non so perché abbia optato per la mia linea, forse ha visto qualcosa di diverso o anzi di simile a quello che faceva agli inizi. Con ‘re Giorgio’, finora, non ci siamo mai visti di persona, ma ci siamo scambiati dei messaggi gentili e trovo che la sua scelta di non venire, oggi, sia una forma estremamente carina di non offuscare il mio momento‘. 
Andrea, che pure ha lavorato per Prada, Calvin Klein, Ysl, ha sfilato a Pitti e ha vinto Who’s on next, è andato dritto per la sua strada, fatta di righe, stampe paisley e abbinamenti bizzarri. Una collezione ispirata al guardaroba delle vacanze, alle fantasie pareo rielaborate al pc delle camicie e dei bermuda e alla raffia sovrastampata in pitone delle scarpe. Protagonisti i tessuti da camiceria, in bianco, occhio di pernice o a righe, per il modello con collo a V e per il doppiopetto informale. In passerella anche qualche proposta per lei, che sembra comunque rubata a lui, dai bermuda e camicia stampati al tuxedo corto con giacca trompe l’oeil e stivali-mocassino. 
Philipp Plein ha trasformato ieri sera il Teatro Alcione in un casinò di Las Vegas, dove il giorno e la notte non esistono, le donne sono tirate a lucido e gli uomini seducenti. La regina della festa però è lei, la supermodella brasiliana di origine italiane Isabeli Fontana, trasformata in una bellissima Dea della Fortuna. 
Una sfilata-evento con tanto di after party, a due passi dalla movida milanese delle Colonne di San Lorenzo. Belli e con il passo sicuro, entrano in scena i giocatori d’azzardo vestiti di borchie, con lo smoking e il blazer impreziosito da materiale siliconato ultra leggero, e poi con i giubbini e gli smanicati di jeans strappati in stile punk. E poi i completi Tasmania con collo in cavallino svelano fodere d’ispirazione sportswear, in tessuto tecnico operato e traforato, mentre il camouflage anima i giubbotti e la pelle rende più ruvido il look. Arriva poi la nuova collezione underwear firmata Philipp Plein, presentata al Milano Moda Uomo in anteprima assoluta. 
Dopo aver sfilato nella settimana della donna femminile, ecco arrivare l’uomo di Andrea Incontri, ‘un onore e una soddisfazione importante’ ha commentato lo stilista. Incontri racconta la bellezza e l’ansia che vengono dalle profondità marine, così l’uomo in mezzo al mare esprime la furia della tempesta vestendo tutti i toni del blu, indossando le righe e i cappellini leggeri dei marinai, le uniformi dei comandanti e i parka sartoriali rubati ai pescatori. I colori sono caldi, con il rosso e l’arancio della vernice che si scrosta dalle pareti del faro che con questi toni ha colorato i tessuti giapponesi, compresi quelli idrorepellenti per i costumi e le giacche. 
E’ un cowboy tecnologico che ricorda Johnny Cash e indossa camicie con le frange e blazer con inserti di pelle l’uomo immaginato da Ennio Capasa per la collezione per la prossima estate firmata Costume National. ‘L’ispirazione – racconta lo stilista – è venuta dalla musica, dalla collaborazione con i Depeche Mode e Lorenzo Jovanotti, che hanno scelto di vestire i miei capi nei loro tour. Lavorando su entrambi i fronti ho sentito il richiamo del cowboy tecnologico perché è l’uomo della frontiera, della ricerca, della novità‘. Questo cowboy rock’n’roll indossa giacche sartoriali laserate, abiti in colori acidi stile Las Vegas, camicie con puntale metallico al collo, giubbini biker con applicazioni di legnetti, cappelli da cowboy in paglia, cinture di vacchetta e occhiali da sole con lenti specchiate. Per la sera imita Jovanotti nel tuxedo oro o punta su un completo nero, con stivaletti dorati. 
Jil Sander punta sui bermuda, ampi e a pieghe, per la prossima estate. Un turista spensierato che osa completi in fucsia fosforescente o in stampe bianche e nere d’impatto. In passerella il bermuda si abbina alla giacca rettangolare, ma anche alla camicia a maniche corte dal taglio classico, ai pullover effetto pixelato e alle T-shirt in cashmere. Ai piedi, le derby in cuoio con elastici, che spuntano anche sotto ai pantaloni sottili o a tubo, sempre comunque sopra la caviglia e con ampi risvolti, portati con i soprabiti leggerissimi e le giacche a vento dalla foggia a camicia. Nei capi più sartoriali domina lo jacquard floreale, mentre nella parte più sportiva appare la pelle, opalescente e tagliata a vivo o di capra, tinta in rosa opaco. 
Hogan propone per la seconda stagione la sua ‘Route’, una calzatura dalla suola leggerissima, perfetta per le lunghe giornate in giro per affari ma anche per il tempo libero, con un design che si adatta a tutte le occasioni, dalle più formali a quelle meno impegnative. La nuova linea estiva, propone sia la stringata in stile british, che la sneakers con sorpresa, perché la para staccabile è perfetta per una riunione informale, ma sotto nasconde una calzatura sportiva adatta a saltare sulla scaletta dell’aereo. Infine la Dress X, una versione ancora più leggera, merito della suola in poliuretano, e waterproof, perché il meteo di alcune città del nord è imprevedibile. 



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