Si celebra il Torcolato, l’oro di Breganze
Quando si parla di Torcolato Breganze doc, si parla di un autentico capolavoro enologico, un vino tra i più antichi, ricordato sin dal ‘600, un vino bevuto da sempre, sia dalle famiglie ricche, come da quelle più umili.
Un vino che deve molto innanzitutto al territorio su cui viene prodotto, ovvero nella provincia di Vicenza e più precisamente, in quella fascia di ”montagna minore” che si estende tra la pianura, cara al Palladio, e l’Altopiano di Asiago.
Questa zona è celebre a livello enogastronomico (ma non solo) per la produzione dei vini Doc Breganze e per la Strada del Torcolato, costellata di vigneti dai quali si producono i grappoli di Vespaiola, varietà presente esclusivamente in questa zona d’Italia.
Sono proprio questi grappoli, lasciati appassire per alcuni mesi annodati a corde appese a soffitte, nei fruttai, nei solai delle cantine e delle case, luoghi con una buona aerazione insomma, a trasformarsi nel passito che tutti noi apprezziamo.
Il nome Torcolato nell’opinione più diffusa deriva proprio dal metodo utilizzato per asciugarne le uve subito dopo la vendemmia: attorcigliate, ”torcolate” per l’appunto, con una coppia di spaghi, e lasciate appese nei mesi invernali.
Ciò che ne deriva è un prodotto dal colore luminoso, generoso in profumi e fragranze che richiamano il miele e l’uva passa. Il gusto è decisamente persistente, non particolarmente dolce, pieno e rotondo.
Un vino che da subito ha riscosso molti successi, aggiudicandosi anche dei premi importanti, a partire dal 1909 quando, presentato da Arnaldo Carli all’Esposizione di Lonigo, si guadagnò la medaglia d’oro.
Nel 1980 varca il confine nazionale raggiungendo l’America, nel 1983 conquista un articolo sulla rivista “Gourmet“, e nel 1993 è presente anche sul “The New York Times“.
Ma è solo ventidue anni fa che al Torcolato viene tributata la tutela di vino a Denominazione di Origine Controllata, la prima Doc del Vicentino a vedere la luce.
Da allora tutti i produttori gli dedicano una festa di piazza che celebra la spremitura delle uve appassite con un antico torchio a vite, chiamata Prima del Torcolato DOC Breganze, che quest’anno si svolge domani, domenica 15 gennaio.
Un appuntamento che si ripete annualmente e che apre la stagione per gli enoappassionati. In prima fila il presidente del Consorzio Tutela Vini DOC Breganze, Plinio Bonollo, il presidente della Strada del Torcolato e dei Vini di Breganze, Fausto Maculan e il Gran Priore della Magnifica Fraglia del Torcolato, Franca Miotti.
Per l’occasione si riunirà la Magnifica Fraglia del Torcolato per l’investitura dei nuovi confratelli, la nomina dell’Amico del Torcolato, il sommelier Paolo Lauciani e dell’Ambasciatore del Torcolato 2017., l’imprenditore Paolo Pedon.
Per compiere la missione divulgativa di questo prodotto i viticoltori breganzesi, riuniti nella Magnifica Fraglia del Torcolato, individuano annualmente persone che per capacità, conoscenze, operosità, sono in grado di far giungere in ogni angolo del mondo il piacere per questo vino dolce: sono appunto gli ambasciatori del Torcolato nel mondo.
Sotto i colpi del vecchio torchio, manuale innalzato in piazza Mazzini, diventeranno Torcolato i grappoli conferiti dai 17 vignaioli del Consorio di Tutela.
Sarà un’occasione, per il pubblico, per degustare e acquistare i Torcolati di tutti i produttori associati al Consorzio oltre ai prodotti tipici della Strada del Torcolato e dei Vini di Breganze proposti nel tradizionale mercatino.
Con l’occasione sarà possibile salire sulla cima del campanile di Breganze, uno tra i più alti d’Italia, con degustazione di Torcolato in quota e vista mozzafiato sulle colline della pedemontana vicentina.
Per chi vuol scoprire i segreti dell’appassimento di questo “unicum” i promotori della Prima del Torcolato Doc Breganze suggeriscono il “Fruttaio-tour”: vini in abbinamento coi tomini da Ca’ Biasi, degustazione di ‘poenta onta’ alla Cantina Beato Bartolomeo da Breganze, spiedo con polenta frita da Col Dovigo; insoliti abbinamenti con cioccolato e ostriche da IoMazzucato; polenta e salame a Le Colline di Vitacchio Giampietro, prosciutto crudo di Montagnana a Le Vigne di Roberto, jazz e grandi calici da Maculan, crostino di culaccia e formaggi premiati nel mondo da Miotti Firmino, mostra fotografica e assaggi di salame ‘soe bronxe’ da Vitacchio Emilio. I componenti del gruppo Ballincontrà si esibiranno inoltre in danze tradizionali.
Un modo ideale per conoscere meglio il Torcolato, sicuramente il vino che meglio esprime ed incarna la storia secolare e la tensione al perfezionismo di tutti i prodotti della zona Doc, frutto com’è di sapienze tramandate di generazione in generazione, di lavoro artigianale, di selezione certosina dei grappoli insieme ad una grandissima perizia enologica.
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