Al via la settimana della moda milanese

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Billionaire, Cédric Charlier, Federico Curradi, Malibu 1992, Palm Angels, Plein Sport e Wood Wood. Sono questi i nomi nuovi della Milano Moda Uomo, che si apre questa sera e prevede 37 sfilate rispetto alle 35 della scorsa edizione.
Nel programma della fashion week, che si protrarrà fino al 17 gennaio, si vedranno però anche diverse rentrée, dopo break più o meno lunghi, come Antonio Marras, Ermenegildo Zegna, Frankie Morello, Moschino e N°21.
E se negli anni passati si era solo parlato tanto di riunire in un’unica sfilata le collezioni uomo e donna, ora tocca alla realtà. E sarà proprio una sfilata donna ad aprire la settimana della moda maschile, quella di Alberta Ferretti, su cui si alzerà il sipario questa sera.
La stilista, come al solito al passo con i tempi, ha pensato di presentare un’unica sfilata a Palazzo Donizetti, in tre atti: la sua donna, sempre di leggerezza e grazia vestita, sfilerà con le proposte see now buy now, precollection e limited edition.
A seguire prenderanno il via le proposte di Ports 1961 e il défilé di debutto di Alessandro Sartori alla guida stilistica di Ermenegildo Zegna, che torna in calendario dopo sei mesi di break.
Domani sarà caratterizzato dal primo show milanese del menswear di Moschino nell’era di Jeremy Scott, dopo gli show di Londra, Firenze e Los Angeles, per concludersi, con la sfilata di Plein Sport, etichetta sportiva di Philipp Plein.
Domenica 15 la giornata si aprirà con il debutto di Lee Wood alla guida di Dirk Bikkembergs e di Guillaume Meillard nuovo head designer della collezione maschile di Salvatore Ferragamo.
La giornata prosegue con due défilé combined. Il nuovo trend di stagione, ovvero far sfilare uomo e donna insieme, saranno Damir Doma e Dsquared2, soluzione adottata anche da Cédric Charlier, che sfilerà lunedì e Marcelo Burlon County of Milan che lo farà sabato.
Il grande assente del lunedì è Gucci, che a partire da quest’anno inizia l’era della sfilata unica a febbraio e a settembre, così come Bottega Veneta. Sparisce definitivamente dal calendario milanese anche Calvin Klein, che con il nuovo corso legato all’arrivo di Raf Simons si sposta a New York, unificando i due défilé.
Il lunedì è però anche giornata di grandi ritorni e debutti: Cédric Charlier, designer belga, farà sfilare lunedì 16 l’uomo e la donna per l’autunno-inverno 2017/2018, così come alle 16.30, ci sarà poi il comeback del menswear di N°21 di Alessandro Dell’Acqua.
Nella stessa giornata sfilano Miaoran, Wood Wood, marchio danese selezionato in tandem con White, Malibu 1992 e Palm Angels, fondato da Francesco Ragazzi, noto nel settore per essere l’art director di Moncler.
Marchi che fanno parte di una selezione di nomi emergenti supportati direttamente dalla Camera Nazionale della Moda Italiana, di cui fanno parte anche Sunnei, Christian Pellizzari e Federico Curradi.
Si chiude martedì 17 nel segno di Giorgio Armani che, oltre a far sfilare la prima linea, metterà a disposizione in apertura di giornata gli spazi del suo Armani/Teatro per ospitare, in un’unica sfilata, Yoshio Kubo, Moto Guo e Consistence.
Accordo anche tra il Comune di Milano e la Camera Nazionale della Moda che riguarderà anche i prossimi anni e che punta a promuovere i giovani talenti e ad aprire il mondo della moda, con una serie di appuntamenti, che coinvolgano tutta la città.
Il Comune metterà a disposizione la Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale per la presentazione delle collezioni dei giovani talenti emergenti e gli eventi di rappresentanza, e a partire da giugno, anche gli Spazi della Cattedrale della Fabbrica del Vapore. 
Da questa collaborazione tra Comune, Cnmi e Palazzo Reale prenderà forma, nel 2018, una mostra sul saper fare italiano, raccontato attraverso la ricostruzione delle sinergie che hanno consentito la progressiva creazione di un Sistema moda italiano.
Le quattro settimane della moda, che si svolgono in città, attraggono a Milano più di 1460 aziende, oltre 2800 buyer e 6100 giornalisti da tutto il mondo, per un fatturato complessivo nel 2016 dell’intero comparto moda Italia di 52,9 miliardi di euro, con un export che sfiora quota sui 30 miliardi e una importazione che si attesta sui 20,5 miliardi.
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